IL SAN SALVATORE NELLA TANA DELLA CAPOLISTA

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Staico: “Chiedo un pronto riscatto, con 40’ intensi e determinati”

Scarica il Comunicato stampa N°16/2013-14

Selargius, 8 novembre 2013
SELARGIUS. L’avversario peggiore nel momento migliore. Il San Salvatore si
appresta a partire per la seconda trasferta stagionale. Domani, alle 18.30, la
squadra di Fabrizio Staico farà visita alla Calligaris Triestina. Le friulane
veleggiano al primo posto in classifica, frutto di tre vittorie in altrettante gare
disputate. La squadra di Nevio Giuliano è una formazione attrezzata per
disputare un campionato di vertice. La conferma arriva dall’ottimo avvio di
campionato dell’ala ungherese Anna Vida (185 cm), che nelle sue prime tre
apparizioni sui parquet italiani ha messo a segno qualcosa come 16,3 punti e 8
rimbalzi di media a partita. La lunga è inoltre ben coadiuvata dalla guardia ex
Mercede Alghero Francesca Rosellini e da Maria Miccoli (ala locale di
appena 18 anni, autrice finora di quasi 10 centri ogni 40’). Sul fronte selargino,
l’obiettivo è quello di trasformare l’amarezza per la netta sconfitta casalinga
subita sette giorni fa ad opera delle Delser Udine in furore agonistico utile a
vender cara la pelle anche in trasferta. “Vicenza è una squadra giovane e simile
a Udine – l’analisi affidata a coach Fabrizio Staico – noi siamo ancora alla
ricerca della nostra reale identità”. La formazione campidanese dovrà fare i
conti con qualche acciacco d’infermeria che non ha permesso al gruppo di
allenarsi al meglio in settimana. “Chiedo ugualmente una gara intensa –
conclude il tecnico del San Salvatore – un pronto riscatto nel gioco e nella
determinazione da mettere in campo”.

PASSEGGIATA E BANCHETTO (IL GIORNO DOPO LA GARA) CON GLI
AMICI SARDI DI TREVISO
La tavola sarà imbandita anche per le giallo nere. E non sarà un pranzetto
domenicale come tanti perché quando c’è da fare sul serio, quelli del Circolo
Amicizia Sarda di Treviso, non si limitano a spostare le seggiole. La fortuna
delle cestiste è stata quella di capitare a fagiolo: proprio quel giorno
l’associazione degli emigrati trevigiani organizza il pranzo sociale, evento che si
celebra una volta all’anno. Notizie dettagliate sul menù della giornata saranno

divulgate nei prossimi giorni: quel che conta sapere è che atlete e convitati si
ritroveranno nell’unico ristorante sardo della città veneta chiamato “La Rosa
Peonia”. E chi poteva prendere spunto dalla pianta che cresce sul Gennargentu
se non un ristoratore nativo di Desulo? Acclarato che l’intera comitiva selargina
si troverà di sicuro a proprio agio in un contesto in cui porterà notizie fresche
dall’isola, resta da capire come anche nella media pianura veneta i sardi si
sono stanziati da quasi quarant’anni. Il presidente del Circolo Adalberto
Garippa, nativo di Fordongianus ma figlio di transumanti fonnesi, come molti
suoi corregionali decise di arruolarsi volontario. Finì che lui e gran parte di loro
venissero assegnati proprio nel Triveneto. Amante dell’avventura, Garippa
sente che la sua voglia di conoscenza non si deve limitare alla sola Italia. Dopo
aver seguito un corso d’inglese alle scuole serali, si sente pronto per il grande
passo. Con la Nato avrà modo di conoscere Turchia, Belgio, Inghilterra e
Francia: “Dalla vita ho avuto molto di più di quanto mi aspettassi” rimarca con
fierezza il presidente che ha scelto Treviso per motivi sentimentali, visto che
Lorenzina, la sua signora, è proprio di quelle parti. Due figli: Francesca è
avvocato, Davide attore e regista. Emblemi di una gioventù che cerca
timidamente di farsi avanti in una società afflitta dalla crisi. Ma nella sede di
via Jacopo Bernardi di nuove leve se ne vedono poche, anche se il numero
degli iscritti è in forte ascesa: “Prevalgono di gran lunga i cinquantenni –
ammette – purtroppo il ricambio generazionale non c’è”. Le otto province sarde
sono ben rappresentate dai soci che durante la settimana si incontrano nei due
spaziosi ambienti caratterizzanti il circolo: la sala polifunzionale e la segreteria.
Anche qui si commerciano i prodotti sardi, attività indispensabile per la
sopravvivenza dell’associazione e non mancano gli appuntamenti conviviali e le
cene. Merito di affiatati collaboratori che gratuitamente mettono a disposizione
il loro tempo libero. La divulgazione culturale rimane una peculiarità
nell’attività annuale che viene organizzata in città. Di recente ha avuto grande
successo “Paradiso di Sardegna”, una doppia conferenza di stampo scientifico
che il Professor Carlo Solinas ha allestito per spiegare come la Sardegna si é
spostata nelle varie ere geologiche. Ma si è parlato anche di parchi, acque e
fondali. A giugno invece è stato il glottologo Salvatore Dedola a spiegare in tele
conferenza le origini e l’evoluzione della lingua sarda. Forse è superfluo
rimarcarlo, ma i sardi trevigiani si sono subito integrati con la popolazione
autoctona: “Abbiamo sempre destato una particolare simpatia nei confronti dei
veneti – ammette Garippa – credo che ci stimino molto perché siamo poco
invadenti e veniamo da una terra molto ambita per le vacanze; in definitiva c’è
un reciproco e profondo rispetto”. Stretti sono i rapporti con la municipalità e
anche con l’istituzione provinciale. Prima del pranzo di domenica, fissato alle
12,30, Adalberto e altri soci porteranno la squadra del San Salvatore a fare un
giro in città. Oltre alle numerose architetture religiose, non saranno trascurate
la Piazza dei Signori e il Palazzo dei Trecento. Lo striscione Sardegna scalpita
per essere nuovamente srotolato.

 

 

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