UNA PARTITA DA RICORDARE

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Vincere ai supplementari è sempre bello, ma riacciuffare una gara in pochissimi istanti non ha eguali. Parola alle protagoniste.

Roba da antologia. La sfida Virtus – San Salvatore del primo febbraio 2014
resterà impressa a lungo e chi ha gremito le tribune del PalaRestivo sa di aver
assistito ad uno spettacolo di rarità inaudita. La certificazione di match da
annali arriva addirittura dal socio fondatore del Basket San Salvatore Gabriele
Cinus, che in trentotto anni di storia ne ha visto davvero di cotte e di crude. E
se lo dice lui c’è da credergli e basta.

Ma chi si sognerà per tutta la vita il film di questo derby campidanese sarà
l’eroina Greta Brunelli che sul parquet di via Pessagno tirò fuori un’altra
imperiosa prestazione quando vestiva la casacca del Marghera: in quella
circostanza accumulò 29 punti ma era mancata la chicca finale, quella che
lascia tutti a bocca aperta. “Non credo di stare molto simpatica al club
cagliaritano – scherza la guardia di Contigliano – ma in verità la vittoria è
arrivata perché ci abbiamo creduto, sostenute da un cuore grandissimo”. La
bionda dal sorriso senza confini viene abbracciata e baciata da centinaia di
tifosi; ma lei ancora non si capacita di quello che è appena accaduto e continua
la sua analisi: “Nell’ultimo quarto la Virtus è stata più accorta e determinante;
noi eravamo sicure di portarci a casa la vittoria ed invece loro sono state brave
a giocare insieme. Dopo una fase di disorientamento siamo state in grado di
risollevarci, d’altronde vince sempre il migliore”.

Tredici punti di vantaggio sono stati pian piano dilapidati, ma è nell’ultimo
quarto che le giallo nere sono andate alla deriva: prima che Brunelli sganciasse
la bomba si erano totalizzati appena sei punti, contro i sedici avversari. Nello
stillicidio dei secondi finali, con falli tattici e conclusioni obbligatorie dalla
campana, i consigli dalla panchina si sono rivelati determinanti. “Nella lotteria
dei liberi – afferma il vice allenatore Roberto Frau – abbiamo avuto la fortuna
che loro sbagliassero dei tiri decisivi e poi è entrata in gioco Magic Brunelli; ha
cambiato totalmente la partita che per come si era sviluppata meritavamo
comunque di vincere. Su come gestire certi finali ogni allenatore ha le proprie
idee, non è la prima volta che succede. Secondo me anche il derby con l’Astro
Cagliari sarà molto intenso, in passato ne sono uscite fuori delle sfide
appassionanti. Anche se per poco abbiamo fallito l’accesso alla poule
promozione, ma non dobbiamo sottovalutare nessuna squadra che
incontreremo”.

Roksana Yordanova si è fatta valere anche dalla lunga distanza: “Non è la
prima volta che Virtus e San Salvatore danno vita a queste sfide tirate – dice l’ala bulgara – noi però volevamo per forza vincere e la partenza è andata benissimo. Abbiamo sofferto l’inerzia del gioco che nell’ultimo quarto era a loro favore, poi in attacco siamo state troppo statiche, e le virtussine si stavano adeguando ai nostri giochi, quindi era molto difficile uscirne fuori. La partita era ormai persa, non penso ci fosse qualcuno che ci sperava ancora però la felicità è stata immensa nel momento in cui Greta ha realizzato quel canestro, ha tirato su il morale distribuendo a tutte noi le forze per vincere”.

In mezzo al grande tifo sansalvatorino c’era anche il presidente Luciano
Mattana, da venticinque anni alla guida del club di viale Vienna: “Sono stato
molto agitato per tutto il corso della gara – confessa – specialmente quando
ormai la vittoria delle padrone di casa sembrava cosa fatta. Negli ultimi secondi
il mio cuore sembrava che non reggesse più tutte queste emozioni, poi c’è
stata addirittura la sorpresa finale con quel tiro di Greta. In una vittoria non ci
speravo più. Lo sport è bello perché ci riserva anche queste belle situazioni.
Siamo in testa alla Poule, speriamo di continuare così e di andare avanti”.

E il suo collega Gabriele Cinus nonostante si trovasse a bordo campo a due
passi dalla panchina, è riuscito a camuffare le emozioni, ma solo fino ad un
certo punto: “Non ricordo di aver visto in tanti anni di militanza una partita di
questo tipo – rileva – e la sofferenza ha tenuto banco dall’inizio sino alla fine.
Vincere in questa maniera è molto gratificante per la squadra, per le giocatrici
e per il nostro pubblico che ci segue sempre numeroso riservandoci calore e
affetto. La soddisfazione è grande anche per noi dirigenti perché ci premia dei
sacrifici fatti negli anni. Restiamo sempre fiduciosi, lo eravamo anche all’inizio
del campionato quando pensavamo di poter ambire ai play off promozione.
Circostanze non volute da noi ma da altri ci hanno impedito di vivere una bella
esperienza che avremmo meritato, soprattutto per l’impegno e la grande mole
di lavoro sviluppata dalle atlete negli ultimi mesi”.

L’allenatore Fabrizio Staico ha gioito forse più di tutti gli altri quando ha visto
la parabola disegnata da Brunelli dirigersi precisa sul cesto avversario:
“Durante l’ultimo quarto l’inerzia della partita si è spostata dalla loro parte –
analizza – possono avere inciso due palle inaspettatamente perse e le
avversarie che si sono dimostrate comunque brave a controllare il nostro
gioco. Poi c’è stato l’episodio in cui Greta con un tiro da tre punti negli ultimi
secondi ha creato una situazione che non si ripete tutti i giorni. A noi, due
episodi simili ma contrari, hanno impedito di accedere alla poule promozione,
sia contro Vicenza, sia contro Trieste. Sarebbe stato meglio vivere questa
situazione favorevole nella fase regolare, ma a parte tutto anche da questi
episodi si capisce che stiamo migliorando. Da tante stagioni la Virtus compete
in questa serie, per noi che solo da due anni militiamo in A2 è una grande
soddisfazione vincere già per due volte al PalaRestivo, senza nascondere che in
entrambe le circostanze non sono mancate le difficoltà. Sono sicuro che al
ritorno la Virtus si farà valere ancora”.

Girandola finale con altre protagoniste di un incredibile sabato invernale: “Ci
aspettavamo un match di queste proporzioni – riflette Selene Perseu – ma
alla mia età devo stare attenta alle palpitazioni. Dalla panchina mi stavo
coprendo la faccia per non vedere come andava a finire. Abbiamo incominciato
alla grande accumulando ottimi margini di vantaggio, sembrava che la partita
avesse preso una sola direzione. Poi il fattore derby inesorabilmente ha prodotto i suoi effetti e ci siamo ritrovate a lottare punto su punto. Il tiro di Greta è simile a quelli che spesso vediamo nel campionato di NBA a fil di sirena. Poi lei stessa ci ha preso per mano portandoci verso la vittoria. Tanto di cappello alle mie compagne, ma un grande applauso anche a Greta che era l’atleta più idonea per la conquista dei due punti”.

Anna Lussu non si dimentica del sesto giocatore in campo: “Abbiamo vissuto
emozioni allo stato puro, rese ancor più appassionanti dalla presenza di un
pubblico favoloso che non ci lascia mai sole. Credo che la Virtus sia rientrata in
partita perché noi ci siamo rilassate e loro, nel volgere di qualche azione ci
hanno ripreso. E da quel punto siamo state incapaci di riprendere la gestione
della gara. Per fortuna alla fine ci siamo svegliate, grazie all’apporto di una
grande Greta che ha fatto vedere quanto sia fortissima soprattutto nel tempo
supplementare quando ha sapientemente condotto in porto la vittoria,
controllando anche con autorevolezza il tempo che passava. Ma sono state
brave tutte”.

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